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DON ARONOW

THUNDER MAN

Parlare di Don Aronow significa entrare nella leggenda: l’uomo che coi sui successi, il suo genio ed il suo carisma incarnò nell’immaginario collettivo più di chiunque altro la motonautica d’altura, fondatore di 6 cantieri incredibili che han fatto la storia e che tuttora mietono successi, ha vinto più di chiunque altro come pilota e come costruttore e sicuramente avrebbe continuato a vincere se la sua vita non si fosse arrestata nel 1987.

Tutto nella sua vita fu velocità, usando le parole del suo amico il Presidente George Bush “barche veloci, auto veloci, donne veloci” a cui si potrebbe aggiungere … denaro veloce, e fu proprio il denaro veloce, c’è chi dice dei narcos colombiani a cui forniva le sue velocissime barche per il trasporto della cocaina da Cuba alla Florida, c’è chi dice da soci d’affari turlupinati, primo fra tutti Ben Kramer … insomma la sua vita finì simbolicamente dov’era cominciata … in Thunderboat Raw, il vicolo delle barche tuonanti (NE188th Street), la sede dei cantieri di barche offshore di Miami, con un colpo di pistola.

DON ARONOW E GEORGE BUSH

FORMULA MARINE

Il nome Formula Marine, deriva dal fatto che quando Don Aronow, ritiratosi milionario dall’attività di agente immobiliare e dedicatosi alle competizioni motonautiche, decise di rivedere la “formula” costruttiva delle barche veloci nel 1962, prese con sé un efficientissimo team di esperti capeggiati dal leggendario Jim Wynne, il papà degli entrofuoribordo Volvo Penta e creò il suo primo capolavoro. Bravissimo nelle pubbliche relazioni (riuscì addirittura a scarrozzare per mare i Beatles) e raccogliendo vittorie su vittorie nelle gare di quell’anno, non gli fu difficile vendere il cantiere per ricominciare subito dopo: una costante della vita di Aronow, che si ripeterà per ben cinque volte!

FORMULA

DONZI

Con il cantiere Donzi, Aronow creò delle barche ancora più spinte dei Formula, così veloci che Jack Manson, che vinse la Miami – Key West del 1964 con il suo “Kamikaze”, visse l’intera gara ossessionato dall’incubo dal branco di scafi Donzi che lo tallonò dall’inizio alla fine della gara senza dargli tregua e una volta arrivato esclamò: “Those damned Donzi” … frase che da allora costituì il claim della campagna pubblicitaria del cantiere!

I Donzi erano barche terribilmente veloci, così veloci da diventare l’oggetto del desiderio di molte marine militari, guardie costiere e forze speciali in tutto il mondo: dal governo israeliano che li scatenò contro gli egiziani nella “guerra dei sei giorni” del 1967, alla Security del Presidente degli Stati Uniti Johnson, che arrivò addirittura a richiedergliene una versione speciale (visto che il Presidente s’era impossessato di quella ufficiale ed occorreva andar più veloci di lui per proteggerlo) … insomma alla fine i Donzi vinsero tutto ciò che c’era da vincere, sino alla Miami – Nassau del 1965 … e quindi, un’altra volta, Aronow vendette il suo cantiere al miglior offerente per ricominciare!

DONZI

MAGNUM

Appena firmato il contratto di vendita di Donzi, Aronow acquistò un’altra superficie nella solita Thunderboat Row e cominciò a costruire una barca di 35′ che chiamò Maltese Magnum.

Nel febbraio del 1967 i primi Magnum 27′ debuttarono con i nuovi gruppi entrofuoribordo che gli erano appena stati forniti da un altro personaggio leggendario: Karl Kiekhaefer, più noto come “il signor Mercruiser” … alla fine anche quell’anno Aronow vinse con Maltese Magnum tutto ciò che c’era da vincere negli USA ed anche in Europa.

MAGNUM

Curiosa è l’opinione di Aronow sui costruttori europei e sui loro scafi:

“Wynne aveva visto delle carene a V molto interessanti in Europa, più lunghe e più strette di quella realizzata nei Bertram da Ray Hunt. Lo colpì particolarmente il disegno del “Trident” fatto in Inghilterra dal mio amico “Sonny” Levi. Si chiamava “Trident” perché era equipaggiato con 3 motori Volvo.

L’interesse di Wynne per questa barca non era solo casuale, poiché egli aveva inventato la versione moderna del piede poppiero per la Volvo in Svezia. Ma fu solo dopo la vendita del Donzi a Teleflex e l’apertura del Magnum Marine che approfondimmo il problema della carena. Scoprimmo che il numero, la larghezza e la collocazione dei pattini erano molto importanti in relazione all’andatura della barca, all’acqua che prendeva, al rientro eccetera. Scoprimmo come integrare la carena con i pattini ricurvi sulla carena stessa, per ottenere la velocità massima, e come ottenere il migliore rientro possibile, considerato che questo può dare la vittoria o provocare il fallimento nelle gare oceaniche, quando il mare è agitato”.

Alla fine la situazione fu tale che solo chi disponeva del binomio barca Aronow (Magnum) – motore Kiekhaefer (Mercruiser) poteva sperare di vincere il titolo mondiale offshore, come dimostra l’acquisto fatto da Vincenzo Balestrieri (ex proprietario del cantiere Navaltecnica).

Nel frattempo Magnum aveva venduto cinque esemplari del suo 27′ alla Security del neopresidente USA Richard Nixon, altre barche erano andate allo scià di Persia, a principi arabi e magnati americani.

A questo punto il film si ripete: Aronow vende il cantiere (al marchese Filippo Theodoli ed a sua moglie Katrin) e … crea una barca ancora più pazzesca e veloce, quella che a tutt’oggi è l’icona dell’offshore USA.

CIGARETTE

Il nome “The Cigarette” era ripreso da un famoso scafo di contrabbandieri dell’epoca del proibizionismo che, essendo imprendibile, era diventato leggendario.

Così nel 1969 esordì questa barca, dotata dei nuovissimi Mercruiser da 475 cv dotati del rivoluzionario piede Speedmaster. I successi del Cigarette si susseguirono uno dietro l’altro vincendo alla fine anche a Viareggio passando alla boa di Bastia già con 2 min 30” di vantaggio su Balestrieri e oltre 4 su Cosentino.

CIGARETTE VINCE LA VIAREGGIO – BASTIA – VIAREGGIO

Cigarette vinse tutto, stracciando i rivali nella Miami – Nassau (stabilendo il nuovo record della gara), arrivando ad un totale di otto vittorie complessive in campionato mondiale …

CIGARETTE

E ricomincia la sfilza dei clienti facoltosi e famosi (come il re di Spagna Juan Carlos di Borbone, il principe del Kuwait, il re di Svezia, Carolina di Monaco, re Hussein di Giordania che ne acquista 14 in un botto solo, oltre che presentargli Lilian Crawford, che diventerà sua moglie in seconde nozze , e poi nel 1984 arriverà la consacrazione dei Cigarette nella fiction “Miami Vice” con Don Johnson (James “Sonny” Crockett) e Philip Thomas (Ricardo “Rico” Tubbs) … insomma ormai l’Aronow Express è nella leggenda …

DON ARONOW E LILIAN CRAWFORD

AEROMARINE

Liberi di scatenare le loro intuizioni, Aronow e Kiekhaefer concepiscono una versione spinta di Cigarette, il mostro verrà chiamato “Aeromarine” ed era spinto dai potenti efb (ex Mercruiser) Aeromarine da 475 cv … lo scafo debuttò alla Miami – Key West del 1970 e vincerà senza fatica, nonostante un’avaria meccanica.

Aeromarine, che era una versione speciale di Cigarette, finì per stabilire una volta per tutte (caso mai ve ne fosse stato bisogno) la fama di invincibilità delle barche del cantiere, e quindi la sua appetibilità per eventuali acquirenti … acquirenti che puntualmente si presentarono ed a cui Aronow vendette il cantiere … pronto a ricominciare da capo!

CIGARETTE – AEROMARINE

USA RACING TEAM

Gli acquirenti del cantiere Cigarette, siccome conoscevano il brutto vizio di Aronow di vendere, ricominciare da capo e … stracciare gli avversari a cui aveva appena venduto, si cautelarono con una clausola contrattuale che vietava ad Aronow di costruire qualsiasi motoscafo con carena a V profonda entro la lunghezza di 60′, per cinque anni …

Ma Aronow non era un tipo da farsi scoraggiare, e aggirò il problema del motoscafo con un “catamarano”.

Dopo vari esperimenti decise di prendere due scafi Cigarette, segarli, incrementarne la lunghezza di 3 piedi, collegarli tra loro con un tunnel e … nacque il 41′.

USA RACING TEAM CAT

La vollero in molti quella barca, dal presidente degli USA George Bush al capo della Custom (la Guardia di Finanza americana), che lo voleva per la lotta ai narcos colombiani che sugli stessi scafi introducevano 70 tonnellate di cocaina per volta in Florida… insomma … tutti su catamarani Aronow: guardie e ladri!

Altri catamarani vennero venduti al Sultanato dell’Oman, al dittatore panamense Noriega.

APACHE

Il caso di Apache marine è un po’ particolare e merita di essere qui analizzato per i risvolti che ebbe sull’offshore in genere e su Aronow in particolare.

Nel 1984 Aronow fu avvicinato dal pilota offshore Ben Kramer, che voleva vincere a tutti i costi il mondiale ed a tale scopo si assicurò a caro prezzo la collaborazione esclusiva di Aronow.

L’accordo prevedeva la cessione a Kramer del cantiere USA Racing Team ed il contemporaneo sviluppo di un nuovo cantiere, dietro un corrispettivo costituito da un terreno edificabile a Miami, un elicottero, ed un monte di soldi!

A tale scopo fu fondato il cantiere “Apache Marine” che sfornò un incredibile 41′, tuttavia Aronow in barba agli accordi presi … si riprese USA Racing Team dietro la restituzione di terreno ed elicottero …

APACHE

Quando Kramer gli chiese conto del denaro … Aronow fece lo gnorri … e questa per molti fu la causa della sua morte …

THUNDERBOAT ROW

Nel pomeriggio del 3 febbraio 1987, sulla strada statale Nord-Est, 188th Street di Nord Miami Beach … una Lincoln nera si avvicinò ad Aronow che stava scendendo dalla sua Mecedes Pagoda bianca e … gli scaricò addosso sei colpi di calibro 45.

Chi è stato?

Non s’è mai scoperto … chi dice i Narcos colombiani, chi Ben Kramer … insomma la vita di Aronow finì esattamente dal punto in cui era iniziata la sua avventura 25 anni prima, nel vicolo delle barche tuonanti che rimarrà per sempre legato alla sua leggendaria figura_.

Fabrizio Rebolia